"L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi" - Marcel Proust.
"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" - John Steinbeck.

mercoledì 7 maggio 2014

Capatina oltre il Circolo Polare Artico

Vi trovate a Rovaniemi, la città di Babbo Natale? Avete ancora in tasca qualche euro dopo la lunga risalita verso il nord e avete ancora voglia di scoprire? Allora non perdete tempo! Cercate il primo autobus con direzione Nordkapp e saltate a bordo!
Richiamo turistico o no, sapevo che Capo Nord significava molto di più di quello che tutti volevano farmi credere.Era estate la prima volta che ci andai e io ero ancora molto piccolo. Eravamo in 4 o 5 camper e avevamo programmato di fermare il nostro viaggio a Rovaniemi, ma il "richiamo del Nord" (n.d.r.) era sempre più forte.Si scelse quindi di partire e continuare l'ascesa che tutti volevamo. Il viaggio non è dei più brevi e le strade sono tortuose: nonostante l'apparente vicinanza geografica, le due località sono lontane e su questo non c'è dubbio. Si devono mettere in conto una decina di ore di viaggio e circa una sessantina di euro a testa per arrivarci. Inoltre, durante l'inverno, si deve mobilitare uno spazzaneve privato che apra un varco che permetta di raggiungere la tanto famosa stazione posta al 71° grado di latitudine nord.
La nostra situazione ci ha portati a scegliere la notte per viaggiare: la notte estiva del nord, in cui il sole non tramonta mai ed era sempre in fronte a noi. Poi arriva il momento della galleria sommersa. La strada digrada dolcemente e senza rendercene conto passiamo sotto il freddo mare che separa Nordkapp dalla terraferma. Usciti dalla galleria si paga il pedaggio e si raggiunge velocemente una cittadina tipica: Honnigsvag! Sicuramente da visitare pensando che forse qui non si tornerà mai più (vista l'ingente spesa economica e temporale). Quando arrivammo finalmente al magico mappamondo erano le 04:00 del mattino e il sole iniziava in quel momento ad alzarsi all'orizzonte. Essere lì era una emozione enorme. Vedere quel sole che si limitava a spostarsi in orizzontale durante il suo moto, senza sollevarsi o abbassarsi più di tanto.
Allora pensai: "Sono arrivato all'estremità d'Europa". E' un po' come se avessi scalato l'Everest. Finalmente ero in cima.
Non era di certo per il centro astronomico che ero arrivato fin qui, ma era per vedere quel sole che non si vede ovunque. Per vedere quel sole rosso e quel cielo che si perdeva all'orizzonte. L'idea che nulla più c'era al di là di quel mare, se non il Polo Nord con i suoi immensi ghiacci.
Nel pomeriggio visitammo la stazione metereologica presente sul posto. Ricordo che era possibile vedere un video in 3D che mostrava le meraviglie di quel luogo ancora desolato. Non ci sono parole per descrivere la natura e le emozioni che si possono provare. Subito dopo abbiamo anche fatto una passeggiata nel negozio di souvenirs. Molto carino, anche se tutto costava parecchio e non era di molto diverso da quanto già trovato nel resto della Norvegia. L'unica cosa che, a mio parere, vale la pena di comprare, è l'attestato che certifica di essere stati a Capo Nord: sarà il ricordo più bello della vostra avventura! Il tempo è passato veloce all'interno della struttura, dove le "attrazioni" turistiche non mancano, ma io volevo uscire nuovamente all'aperto.

Il giorno dopo saremmo dovuti partire; erano le 19:00 e il sole faceva ancora capolino all'orizzonte, senza muoversi da quella posizione per ore. Uscii all'aperto, mi avvinai alla ringhiera e volsi lo sguardo verso quel punto in cui cielo e mare si incontravano. E lì, a strapiombo sullo sperone di roccia che molti ogni giorno sognano, mi parve di vedere una luce che brillava all'orizzonte. Ho sempre sognato di tornare là e vedere ancora quella luce.

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