"L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi" - Marcel Proust.
"Le persone non fanno viaggi, sono i viaggi che fanno le persone" - John Steinbeck.

giovedì 8 maggio 2014

Vincere le elezioni? Eliminare gli avversari!

In Italia si parla, nelle Filippine si spara.
Le Filippine sono infatti il paese con il maggior numero di omicidi politici al mondo e questo fenomeno viene accentuato dalla legalizzazione del fenomeno presente in loco. Tutti sanno e nessuno parla. Nelle isolette del Sud-Est Asiatico, come accadeva in Italia per i clan mafiosi, a nessuno importa se un intero convoglio militare viene fatto annientare da rivali politici.

Le armi sono molto diffuse tra la popolazione delle Filippine, che hanno imparato a fabbricarsele direttamente in casa, già dall'età di 10 anni. E' un vero e proprio culto quello che hanno verso le armi, un po' come quello che si ha in America o in Sudafrica, che porta spesso e volentieri a commettere omicidi facili, senza ripensamenti e spesso senza punizione.

Da cosa nasce tutto ciò? Sicuramente da una educazione imposta dal "più vecchio", da chi, agli occhi della gente, appare come più saggio. Nasce dalla paura di sentirsi annientati dalla società, di sentirsi i più deboli. Allora si impugna un'arma, che ci dà forza e ci fa sentire più importanti: ci rende liberi di regolare i nostri conti con chi ci è nemico.
Non credo che l'atteggiamento presente in questi paesi sia da condannare, poichè sicuramente determinato da motivi insiti nella natura del paese. D'altra parte non è neanche un aspetto da incoraggiare da parte delle popolazioni occidentali, che poco si curano di ciò che avviene dall'altra parte del mondo. Si deve inoltre fare attenzione a non generalizzare: non si deve ridurre un paese pieno di ricchezze ad una mera manifestazione di violenza (sarebbe come dire che l'Italia è bella solo perchè la pizza è buona o è brutta per la presenza della mafia, ahimè tanto conosciuta all'estero).

Ma il vero punto della questione sta nella legalizzazione dell'atto criminoso al fine di far ottenere il potere ad una particolare fazione: è un vero e proprio colpo di stato, così come se ne sono verificati in Europa anche negli ultimi 50 anni. Di sicuro niente di nuovo, anche se il gesto è mosso dalla volontà di essere governati da qualcuno che rappresenti la popolazione e in cui riconoscersi.
Purtroppo questo difficilmente avviene in Italia, dove, a parte estremismi, è difficile riconoscersi completamente in linea con le idee dei politici al governo.

Che fare quindi? Passare anche noi alle armi? Non è la scelta corretta, anche se, laddove i tentativi di dialogo risultano vani, non resta altra scelta che far sentire la propria voce seguendo un'altra strada, che non deve tuttavia essere l'eliminazione fisica degli avversari politici.

Ukraine: worthwhile to save?

Almost two months have passed since Ukraine become involved in a real civil war between people who want to became part of Russia and people who just desire to live in peace. Is this right? Yes, maybe it could be, but is it really necessary to do something like this, ruining a country so full of marvellous monuments and important places?
The situation is very complex and not easy to explain with little words, but what is true is that each person is doing only his interests.

I have gone to Ukraine about 4 years ago and I visited it almost in every part and I thought it was a very nice country, full of different environments, different costumes and traditions, different people and minds… maybe too different. In fact nowadays the contrasts are due to this minds, that are too far to cross together.

I also visited Crimea, that part of Ukraine that is now under the Russian control. A region that is far more industrialized than the other part and this could be the reason why Russia decided to try to conquer it.



Kiev is the capital of Ukraine, full of fantastic Orthodox church, that I suggest to visit, because of their huge beauty, so different from classic European ones. 


Livadija Palace, where Yalta's Conferences took place
The conference's Table in Yalta
But Crimea is something more. It is a big piece of story, starting with the famous Yalta's conference, during which the most important politics of the time took important decisions about the Second World War. Inside the fantastic resicence you can see in the picture on the right, Churchill, Roosevelt and Stalin laid the foundations of what will become the Cold War between USA and Russia.

But this is not all! There is also the well-known Crimea's War, that involved lots of country with their troups: France, Great Britain, Italian people, Ottoman Empire and obviously Russian. It was a three years war and completely destroyed Sebastopoli that was sorrounded by armies. Even today is possible to visit in Odessa a Museum where this tale is narrated with paintings.
But Crimea means also the presence of the Black Sea and of lots of amusements. For Italian people it could be compaired to Rimini, because it is full of discos and pubs.

These are just few reasons why I totally love this part of Ukraine, full of surprises ready to be discovered from each of you. So I'd like to ask people not to ruin the Beauty we have in the world and to restore them to make them shine.

Peace is not something optional, it is something that MUST be, not only in Ukraine, but everywhere.

mercoledì 7 maggio 2014

Capatina oltre il Circolo Polare Artico

Vi trovate a Rovaniemi, la città di Babbo Natale? Avete ancora in tasca qualche euro dopo la lunga risalita verso il nord e avete ancora voglia di scoprire? Allora non perdete tempo! Cercate il primo autobus con direzione Nordkapp e saltate a bordo!
Richiamo turistico o no, sapevo che Capo Nord significava molto di più di quello che tutti volevano farmi credere.Era estate la prima volta che ci andai e io ero ancora molto piccolo. Eravamo in 4 o 5 camper e avevamo programmato di fermare il nostro viaggio a Rovaniemi, ma il "richiamo del Nord" (n.d.r.) era sempre più forte.Si scelse quindi di partire e continuare l'ascesa che tutti volevamo. Il viaggio non è dei più brevi e le strade sono tortuose: nonostante l'apparente vicinanza geografica, le due località sono lontane e su questo non c'è dubbio. Si devono mettere in conto una decina di ore di viaggio e circa una sessantina di euro a testa per arrivarci. Inoltre, durante l'inverno, si deve mobilitare uno spazzaneve privato che apra un varco che permetta di raggiungere la tanto famosa stazione posta al 71° grado di latitudine nord.
La nostra situazione ci ha portati a scegliere la notte per viaggiare: la notte estiva del nord, in cui il sole non tramonta mai ed era sempre in fronte a noi. Poi arriva il momento della galleria sommersa. La strada digrada dolcemente e senza rendercene conto passiamo sotto il freddo mare che separa Nordkapp dalla terraferma. Usciti dalla galleria si paga il pedaggio e si raggiunge velocemente una cittadina tipica: Honnigsvag! Sicuramente da visitare pensando che forse qui non si tornerà mai più (vista l'ingente spesa economica e temporale). Quando arrivammo finalmente al magico mappamondo erano le 04:00 del mattino e il sole iniziava in quel momento ad alzarsi all'orizzonte. Essere lì era una emozione enorme. Vedere quel sole che si limitava a spostarsi in orizzontale durante il suo moto, senza sollevarsi o abbassarsi più di tanto.
Allora pensai: "Sono arrivato all'estremità d'Europa". E' un po' come se avessi scalato l'Everest. Finalmente ero in cima.
Non era di certo per il centro astronomico che ero arrivato fin qui, ma era per vedere quel sole che non si vede ovunque. Per vedere quel sole rosso e quel cielo che si perdeva all'orizzonte. L'idea che nulla più c'era al di là di quel mare, se non il Polo Nord con i suoi immensi ghiacci.
Nel pomeriggio visitammo la stazione metereologica presente sul posto. Ricordo che era possibile vedere un video in 3D che mostrava le meraviglie di quel luogo ancora desolato. Non ci sono parole per descrivere la natura e le emozioni che si possono provare. Subito dopo abbiamo anche fatto una passeggiata nel negozio di souvenirs. Molto carino, anche se tutto costava parecchio e non era di molto diverso da quanto già trovato nel resto della Norvegia. L'unica cosa che, a mio parere, vale la pena di comprare, è l'attestato che certifica di essere stati a Capo Nord: sarà il ricordo più bello della vostra avventura! Il tempo è passato veloce all'interno della struttura, dove le "attrazioni" turistiche non mancano, ma io volevo uscire nuovamente all'aperto.

Il giorno dopo saremmo dovuti partire; erano le 19:00 e il sole faceva ancora capolino all'orizzonte, senza muoversi da quella posizione per ore. Uscii all'aperto, mi avvinai alla ringhiera e volsi lo sguardo verso quel punto in cui cielo e mare si incontravano. E lì, a strapiombo sullo sperone di roccia che molti ogni giorno sognano, mi parve di vedere una luce che brillava all'orizzonte. Ho sempre sognato di tornare là e vedere ancora quella luce.